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Coldiretti. Centomila firme per l’etichettatura obbligatoria

agosto 14, 2019 Nessun commento

martedì 03 agosto 2004, ore 12.11

Coldiretti. Centomila firme per l’etichettatura obbligatoria

Le oltre 100 mila firme raccolte in Emilia Romagna per la proposta di legge popolare promossa da Coldiretti per l’etichettatura obbligatoria hanno centrato l’obiettivo. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna, ricordando che la legge sull’etichettatura dell’origine di tutti gli alimenti, approvata definitivamente dal Parlamento, è una risposta alle attese di trasparenza dei cittadini, che hanno il diritto di sapere cosa mettono nel piatto. “Voluta dalla sola Coldiretti tra le associazioni del mondo produttivo – ha detto il presidente regionale di Coldiretti, Mauro Tonello – la legge ha avuto il sostegno di una larga parte della società. Su oltre un milione di firme raccolte a livello nazionale, più di 100 mila sono state raccolte in Emilia Romagna, regione che si è dimostrata particolarmente sensibile alla trasparenza alimentare. A tutti quelli che ci hanno sostenuto, va il nostro ringraziamento”. L’approvazione definitiva della legge, secondo Coldiretti – risponde all’esigenza di larghissima parte dei consumatori, visto che, secondo un’indagine di Coldiretti-Ispo, il 78% degli italiani ritiene necessario indicare in etichetta il luogo d’origine della materia prima agricola di tutti gli alimenti. “Con questa legge – ha detto Tonello – si rafforza il rapporto di fiducia tra produttori e consumatori, consentendo ai primi acquisti più consapevoli e i secondi maggiori opportunità sul mercato”. Secondo Coldiretti, nel pieno della globalizzazione dei mercati, la conoscenza dell’origine e della provenienza di un prodotto è uno dei punti di forza della filiera agroalimentare italiana perché punta sui prodotti dell’agricoltura nazionale, che i consumatori, sempre secondo Coldiretti-Ispo, in otto casi su dieci considerano affidabile. “L’etichettatura – commenta Tonello – potrà dare un contributo fondamentale anche a frenare l’ingresso nel nostro paese di prodotti agricoli a basso costo e di dubbia qualità, che senza la trasparenza sull’origine può essere confusa …

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L’incompiuta dell’Appennino

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Attualità

La necessità di costruire una nuova sede appenninica per il comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato si manifesta a fine anni Novanta, quando la sede del Corpo viene trasferita da Collagna a Busana, non senza polemiche. Gli amministratori della montagna, in accordo l’allora comandante della Forestale, Enrico Bertoluzza, segnalano l’esigenza al ministero competente, quello delle infrastrutture. Nel 2002, il governo Berlusconi 2, ministro competente il parmigiano Pietro Lunardi, inserisce la nuova caserma nel programma di interventi finanziati. Nel 2003 il Comune di Busana individua l’area per ospitare la struttura in località Borello, alle pendici del Ventasso, all’interno del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. I terreni vengono donati dai proprietari busanesi al Comune e da questo al ministero delle infrastrutture.

Nel 2004 si scopre che il terreno in quella zona è instabile: il Comune paga una perizia geologica, che nel 2005 necessita di un ulteriore approfondimento. E siamo al 2006: il ministero delle infrastrutture affida la costruzione della caserma alla ditta Selit srl di Roma. Tre piani, uffici, camere e servizi per il personale a un costo di un milione e 300mila euro. Ma l’impresa non dà inizio ai lavori. Anzi, non apre proprio il cantiere. Il contratto viene risolto per grave inadempienza e tutto si ferma per più di due anni.

All’inizio del 2009 il ministero stipula un nuovo appalto adeguando i costi, che lievitano di 700mila euro: se lo aggiudica per un milione 987mila euro l’impresa Staccone spa di Roma, che prende in mano i lavori il 30 aprile e dovrebbe consegnare la caserma finita il 20 ottobre dell’anno successivo, 2010. Dovrebbe. Perché, a cantiere in corso, si ravvisa la necessità di adeguare ulteriormente i costi (per 105mila euro) nonché i tempi di consegna: prima di 30 giorni, poi di 120, infine di 540: un anno e mezzo. …

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